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Il 23 giugno si celebra il Women in Engineering Day, una giornata volta a sensibilizzare e incoraggiare più ragazze e donne a intraprendere una carriera nel campo dell’ingegneria e a promuovere la diversità di genere nelle discipline STEM. In occasione di questa giornata, abbiamo fatto una chiacchierata con due colleghe che hanno fatto del loro percorso nel mondo dell’ingegneria una vera e propria avventura professionale.

Vi presentiamo Carlotta Marchesini e Inna Caruso, due Experienced Business Analyst di Atlantic Technologies. Lasciamoci ispirare dalle loro esperienze, scopriamo cosa le ha spinte a scegliere questa strada e le soddisfazioni che hanno raccolto lungo il proprio cammino.

 

Per iniziare, ci piacerebbe sapere cosa vi ha spinto a scegliere una carriera in ingegneria e se qualcuno o qualcosa vi hanno ispirate.

Carlotta: “Il mondo della logica e della matematica sono stati per me di grande interesse fin dalle scuole medie quando partecipavo ai giochi matematici con le mie compagne di classe. Il mio professore di matematica delle medie è stata la persona che mi ha avvicinata per primo alla matematica grazie ad un approccio coinvolgente, che non mi ha mai fatto percepire la materia come qualcosa di inaccessibile o riservata solo a chi considerato “portato” per natura. Questo è stato fondamentale per iniziare a coltivare il mio interesse per le materie tecnico-scientifiche”.

Inna: “La passione per l’informatica e la mia attitudine, fin da bambina, per le discipline scientifiche. L’incontro con la fisica Fabiola Gianotti, durante una visita guidata al CERN di Ginevra, e la determinazione delle diverse figure femminili che per me sono state un punto di riferimento nel percorso scolastico e universitario”.

 

C’è un progetto del vostro percorso formativo di cui siete particolarmente orgogliose?

Carlotta: “Durante il periodo universitario ho fatto parte del direttivo di un’associazione studentesca e ho avuto modo di presentare la realtà di cui facevo parte in Silicon Valley insieme ad un’altra associata. È stata un’esperienza che mi ha dato grande soddisfazione perché mi ha permesso non solo di rappresentare il mio team ma anche di conoscere e avvicinarmi al mondo dell’informatica che è poi diventato l’ambito del mio lavoro”.

Inna: “La mia esperienza di collaborazione nei progetti scolastici che avevano l’obiettivo di agevolare l’approccio alle discipline scientifiche per bambini con disturbi di apprendimento”.

 

Quali sono le due competenze che ritenete siano cruciali per avere successo nel campo dell’ingegneria?

Carlotta: “Dedizione e convinzione”.

Inna: “Apprendimento continuo e comunicazione efficace”.

 

In qualità di ingegnere e lavoratrici nel mondo della consulenza informatica, qual è l’innovazione o la tendenza tecnologica che vi entusiasma di più?

Carlotta: “Tutti gli strumenti che stanno permettendo di far evolvere il modo di lavorare, di migliorare la collaborazione tra colleghi e di facilitare la condivisione di informazioni come ad esempio il cloud, i big data e le piattaforme di collaborazione digitale”.

Inna: “Lo sviluppo di app mobile con finalità non profit, in particolare Be My Eyes: app di cui sono promotrice da diversi anni e che consiste di una comunità globale di non vedenti/ ipovedenti e da volontari normovedenti. Attraverso una video chiamata i volontari forniscono agli utenti non vedenti/ ipovedenti assistenza visiva per compiti di routine quotidiana che vanno dall’abbinamento dei colori, al controllo se le luci sono accese, alla preparazione della cena”.

 

Abbiamo parlato di Be My Eyes anche nella nostra newsletter People Powering Curiosity, un appuntamento mensile in uscita ogni ultimo giovedì del mese con curiosità dal mondo digital e un occhio al social impact: puoi iscriverti qui!

 

Ci sono aspetti del vostro lavoro che ritenete possano ispirare altre donne a seguire la vostra strada?

Carlotta: “Il settore informatico attualmente è ancora a maggioranza maschile. C’è molto spazio (e bisogno) di una prospettiva femminile, che potrebbe avere grande impatto e rendere l’ambito ancora più stimolante”.

Inna: “Il continuo apprendimento e la fiducia di poter fare la differenza nel dare il proprio contributo nel progresso e nella ricerca applicata in svariati campi”.

 

Salutateci con un motto per incentivare altre donne a lanciarsi nel mondo dell’ingegneria.

Carlotta: “In inglese ingegneria deriva dalla parola engine che vuol dire motore. L’ingegneria è un mondo per tutte e per tutti, non convinciamoci del contrario. Accendiamo noi i motori e mettiamoci in pista per dimostrarlo”.

Inna: “The expert in anything was once a beginner”.

 

Ringraziamo Carlotta e Inna per averci raccontato le loro esperienze: due percorsi emozionanti, fatti di dedizione, costanza e di grandi soddisfazioni. Le loro storie ci mostrano quanto sia potente seguire le proprie passioni e credere in se stessi; che ogni incontro e ogni progetto, se seguiti dalla giusta motivazione e attitudine, possono creare delle belle opportunità per il proprio percorso professionale.

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