Aumentare l’agilità della supply chain è tra le priorità delle aziende manifatturiere, alle prese con un contesto sempre più complesso. Tra l’aumento dei costi delle materie prime, normative sulla sostenibilità e incertezze geopolitiche, il settore sta vivendo un periodo di grande instabilità.
Allo stesso tempo, le aziende si trovano a fare i conti con la carenza di competenze e un mercato in continua evoluzione, che le spinge a ripensare i propri servizi per aumentare la redditività e la soddisfazione del cliente. Inoltre, la sicurezza informatica è diventata una priorità imprescindibile, con minacce crescenti che rischiano di compromettere la continuità operativa.
In questo blog, esploriamo le nuove priorità delle aziende e le strategie per rimanere competitive in un mondo in continua evoluzione.
Migliorare la resilienza della supply chain
La resilienza della supply chain è una priorità nel 2025 per i produttori. L’aumento dei costi delle materie prime, le normative sulla sostenibilità e le tensioni commerciali e geopolitiche stanno mettendo sotto pressione il settore, generando instabilità nelle catene di approvvigionamento. Secondo un recente studio di McKinsey*, il 90% dei leader della supply chain intervistati segnala che le interruzioni della catena di fornitura sono una realtà costante, rendendo indispensabile una risposta strutturata e proattiva da parte delle aziende.
Per restare agili e al passo con le mutevoli esigenze del mercato, le aziende stanno adottando soluzioni avanzate di gestione della supply chain che permettono di avere una visibilità end-to-end della filiera e ne migliorano l’adattabilità e la reattività.
Allo stesso tempo, la sostenibilità è un obiettivo cruciale. Le aziende devono adottare un approccio sostenibile con i propri fornitori, considerando anche che i clienti si aspettano conformità agli standard ESG lungo l’intera filiera. Diventa quindi imprescindibile un controllo puntuale lungo tutto il processo, dalla selezione della materia prima al prodotto finito e che promuova un impegno costante verso l’innovazione e il miglioramento continuo.
Colmare la carenza di competenze interne
La carenza di talenti qualificati, sia con competenze operative che tecniche, continua a rappresentare una sfida per il settore manifatturiero nel 2025. Inoltre, con l’introduzione di nuove tecnologie, aumenta la necessità di investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze della forza lavoro.
Un recente sondaggio globale condotto da IDC, commissionato da Workday, evidenzia che molte aziende del settore non hanno la flessibilità e le competenze necessarie per adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Come afferma Bernd Karger, Principal Industry Advisor di Workday per il settore manifatturiero: «la mancanza di competenze nel settore manifatturiero rappresenta un problema reale, che può portare a una diminuzione della produttività, problemi di qualità, costi più elevati e una ridotta competitività. Può inoltre generare l’incapacità di soddisfare le richieste dei consumatori e difficoltà nell’adottare nuove tecnologie, come l’AI. Questo divario di competenze, che deve essere affrontato con serietà, minaccia l’efficienza operativa, l’innovazione e la crescita, con un potenziale costo di miliardi di dollari in termini di produttività e ricavi persi».
Per far fronte a questa sfida, le aziende stanno iniziando ad investire in programmi di upskilling e reskilling per adeguare le competenze dei dipendenti alle nuove tecnologie. Secondo l’Osservatorio Mecspe relativo al II quadrimestre 2024, il 37% delle aziende manifatturiere prevede di investire nella formazione per la transizione digitale.
Evolvere il Service
Oggi, il prodotto da solo non è più un fattore distintivo per i produttori. A fare la differenza sono i servizi, che permettono di offrire esperienze personalizzate e aprono nuove opportunità di business basate sui modelli di reddito legati ai servizi.
Nel 2025, l’evoluzione del service passa per la necessità di armonizzare e uniformare i processi legati ai clienti, ai prodotti acquistati, alle macchine installate e ai servizi sottoscritti. La sfida consiste nel garantire che i flussi di lavoro siano integrati e ottimizzati. Per affrontare questa complessità, le aziende devono adottare una piattaforma digitale centralizzata in grado di gestire tutte le attività service, automatizzare i processi e incrementare l’efficienza operativa. Questo non solo riduce gli errori, ma migliora significativamente l’esperienza di utenti e clienti, come abbiamo approfondito durante il webinar “Evolvere l’After Sales nell’industria connessa 5.0“.
Lo studio di Salesforce “Trends in Manufacturing” evidenzia che il 97% dei produttori sta già intraprendendo cambiamenti strategici nelle proprie operazioni di assistenza e postvendita**.
Garantire la sostenibilità ambientale
C’è una crescente pressione per adottare pratiche sostenibili e ridurre l’impatto ambientale attraverso processi di produzione in grado di ottimizzare l’uso delle materie prime, riducendo al contempo scarti, impatto ambientale ed emissioni di CO2.
Le aziende stanno implementando strategie per migliorare l’efficienza energetica e ridurre gli sprechi lungo la catena di fornitura. Il traguardo da raggiungere, che accomuna le diverse realtà aziendali e non, è quello fissato dall’UE che prevede di ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e raggiungere il Net-Zero entro il 2050.
Tecnologie avanzate giocano un ruolo chiave in questo percorso, poichè consentono di monitorare le emissioni in tempo reale, garantire la conformità alle normative e accelerare il percorso verso la Net-Zero.
Rafforzare la sicurezza informatica
La protezione dalle minacce informatiche è una priorità sempre più urgente per le aziende manifatturiere. Negli ultimi anni, il numero di incidenti di sicurezza informatica è aumentato, evidenziando le continue vulnerabilità di questo settore cruciale per l’economia globale. Solo nell’ultimo anno, gli attacchi ransomware nel settore manifatturiero sono aumentati del 37%***.
Questo scenario sottolinea l’urgenza di adottare misure di sicurezza cyber proattive e strategiche. Le organizzazioni devono, dunque, agire tempestivamente per proteggere i loro sistemi da minacce sempre più sofisticate, garantendo così la continuità operativa e la sicurezza dei processi critici.
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