Vogliamo raccontare una storia che mostra come l’inclusione e la valorizzazione delle competenze siano parte integrante del lavoro di tutti i giorni in Engineering e in Atlantic Technologies, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Parlare di disabilità significa riconoscerne le molte forme, anche quelle meno visibili, e capire quanto un ambiente di lavoro attento e consapevole possa fare la differenza nel percorso di ogni persona.
Il nostro collega Luca Ive, Software Development Advisor, lavora con determinazione in Atlantic Technologies, contribuendo a progetti stimolanti e innovativi. Il suo percorso mostra quanto sia importante creare spazi in cui ogni persona possa esprimere il proprio potenziale e sentirsi parte di un gruppo che cresce insieme.
Luca contribuisce inoltre all’impegno del Gruppo in quanto membro della DEI Community EngAbility, dedicata alle persone con disabilità: le nostre Community permettono ai gruppi sottorappresentati e alle persone alleate di esprimere le proprie opinioni e proporre cambiamenti all’interno dell’organizzazione, favorendo dialogo, confronto e collaborazione su interessi comuni.
In questa intervista, Luca racconta la sua esperienza professionale, il rapporto con colleghi e colleghe e come ha vissuto in prima persona l’impegno del Gruppo nel costruire un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, accessibile e attento al benessere individuale e collettivo.
Luca, puoi raccontarci com’è iniziato il tuo percorso in Atlantic Technologies e come le tue competenze tecniche ti hanno permesso di contribuire ai progetti all’interno del team?
Nell’estate del 2024 sono stato contattato dall’ufficio HR di Atlantic Technologies su indicazione di Saverio Ferraro, General Manager dell’azienda. All’inizio devo ammettere che la mia prima reazione è stata rifiutare: Atlantic rappresenta la boutique del Gruppo ENG, e non mi sentivo all’altezza. Poi, riflettendoci e conoscendo chi mi aveva proposto l’opportunità mi son fidato e ho accettato. Sono entrato in Atlantic a febbraio 2025 e, a quasi un anno di distanza, posso dire che le mie competenze sull’AI hanno portato valore aggiunto nei progetti, e mi stanno permettendo di crescere tanto.
Attualmente lavoro nel team AI su progetti pilota Agentforce per diversi clienti; in questo contesto, ho avuto recentemente l’opportunità di presentare uno use case sviluppato per un cliente durante un CRM Functional Team Meeting.

In sintesi, quell’offerta e la fiducia che ho riposto in Saverio Ferraro e Francesca Filosofi, Senior Human Resources Manager Eng Platforms & Atlantic, si sono rivelate una vera svolta per la mia carriera e non solo.
Come descriveresti la collaborazione con i colleghi e le colleghe e in che modo l’ambiente di lavoro e le iniziative di Atlantic hanno contribuito a valorizzare le tue capacità, creando un contesto inclusivo e partecipativo?
In Atlantic c’è una collaborazione continua e stimolante, derivante da un contesto familiare incentrato sulle persone. I colleghi e i manager sono persone stupende che mi hanno accolto a braccia aperte, mi hanno supportato fin dal primo giorno e mostrato vicinanza in un momento molto difficile della mia vita. Questo ambiente ha permesso di sentirmi valorizzato e parte di un team coeso, gli #AtlanticPeople sono davvero una seconda famiglia per me.
Un aspetto che apprezzo molto è l’attenzione alla diversità e all’inclusione: grazie ai colleghi sto imparando a vivere con serenità la mia disabilità, superando pregiudizi e luoghi comuni che a volte possono esserci fuori dall’ambiente di lavoro.

Guardando alla tua esperienza, in che modo in che modo hai vissuto in prima persona l’impegno di Eng e di Atlantic nella creazione di un ambiente di lavoro sempre più equo e inclusivo?
In questi quattro anni nel Gruppo ENG ho sempre percepito un clima equo e inclusivo, ulteriormente rafforzato dalla creazione di un team dedicato alla Diversity, Equity & Inclusion e alla DEI Community. Ho avuto l’opportunità di collaborare direttamente con questo team e ho incontrato persone sempre pronte ad ascoltarmi e a supportarmi. Ringrazio chi ha contribuito a mantenere viva questa iniziativa, che fa davvero la differenza nel quotidiano.
Vorrei chiudere con una riflessione personale: se non aveste letto l’introduzione, non sapreste che ho una disabilità. L’ho fatto apposta, perché ciò che conta davvero è come ci si sente. In Atlantic, mi sento pienamente incluso: qui l’inclusione non è a parole, ma si vede nei fatti!



